Assegno d’inclusione, l’aggiornamento (importante) appena arrivato: devono saperlo tutti

Importantissima novità per quel che riguarda l’Assegno di Inclusione: cambiano i requisiti per ottenerlo. Vediamo nei dettagli.

Cambiano i requisiti per avere diritto all’Assegno di Inclusione, il sussidio messo in campo dal Governo Meloni per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Vediamo chi potrà, d’ora in avanti, beneficiare di questo aiuto.

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Importantissime novità sul fronte dell’Assegno di Inclusione/Ilnuovosud.it

L’Assegno di Inclusione ha fatto il suo ingresso in scena lo scorso gennaio e ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza anche se, per ottenerlo, è necessario soddisfare requisiti ben più stringenti. Importo e durata sono gli stessi del vecchio Reddito.

Infatti, sappiamo che l’Assegno di Inclusione consiste in un aiuto di 500 euro al mese più altri 280 euro per pagare l’affitto. Alle famiglie composte solo da anziani con più di 67 anni o da anziani e persone con disabilità, spettano, invece, 630 euro più 150 euro per l’affitto. Di recente l’Inps ha comunicato una novità importantissima che riguarda proprio l’Assegno di Inclusione: d’ora in avanti cambieranno i requisiti da soddisfare per ricevere il sussidio.

Assegno di Inclusione: cambiano i requisiti per ottenerlo

Se sei un percettore dell’Assegno di Inclusione o se vorresti fare richiesta, allora devi assolutamente conoscere questa importantissima novità recentemente comunicata dall’Inps: d’ora in poi cambierà tutto. Vediamo cosa succederà. Per avere diritto all’Assegno di Inclusione è necessario soddisfare determinati requisiti che riguardano la situazione reddituale e patrimoniale e la composizione del nucleo familiare. Infatti, “conditio sine qua non” per beneficiare del sussidio è che, all’interno della famiglia, ci sia almeno un soggetto non occupabile.

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Ottenere l’Assegno di Inclusione potrebbe diventare molto più facile/Ilnuovosud.it

Sono ritenuti non occupabili i minori di 18 anni, le persone con almeno 60 anni, i disabili con invalidità certificata pari o superiore al 74% e chi è seguito dai servizi socio sanitari per disturbi di carattere psicosociale. Purtroppo, a quanto pare, i risultati ottenuti da questa misura non sono stati soddisfacenti in termini di riduzione della povertà.

A dirlo è Il Comitato Scientifico, incaricato per la valutazione di questa prestazione. Il Presidente del Comitato, Natale Forlani, ha concluso che i risultati ottenuti, in termini di riduzione del numero delle persone povere e di efficacia delle misure per l’inclusione sociale, non sono stati soddisfacenti.

Che cosa si può fare, dunque, per migliorare la situazione? Secondo il Comitato scientifico bisogna fare in modo che più famiglie abbiano la possibilità di ricevere l’Assegno di Inclusione. Aumentando le soglie Isee e di reddito per fare richiesta. Al momento, infatti, possono ricedere l’ADI solo i nuclei familiari con un reddito annuo lordo fino a 6000 euro.

Inoltre, il Comitato propone di rendere l’Assegno di Inclusione cumulabile con il reddito da lavoro. In modo da contrastare il fenomeno del lavoro in nero e di renderlo compatibile anche con la fruizione di altri sussidi come, ad esempio, la Social Card. Per il momento si tratta solo di proposte: il Governo non si è ancora espresso a riguardo.

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