A volte può accadere che un hotel sia diverso dalle foto presenti sul sito, come ci si deve comportare in questi casi per ridurre i disagi?
Partire per un viaggio porta con sé numerose aspettative, sia che si tratti di una vacanza sognata a lungo sia di una trasferta di lavoro. Non si può che desiderare in entrambi i casi che tutto vada per il meglio, con meno imprevisti possibili, a partire dalla permanenza nell’hotel che si è scelto. Certamente se si tratta di un’occasione professionale la prenotazione potrebbe essere stata fatta dall’azienda, ma è più che naturale utilizzare il web per avere un’idea più precisa del posto in cui si andrà a soggiornare.
Tutti gli alberghi presentano ormai sul proprio sito una serie di immagini esemplificative, ma se lo si ritiene necessario se ne possono richiedere altre al personal e a cui ci si rivolge, oltre a quelle che possono essere state inserite da altre persone che hanno voluto ricordare quell’esperienza. Un’opinione ancora più precisa si può inoltre avere leggendo le recensioni degli altri visitatori, utili per sapere se tutti siano davvero soddisfatti. Ma cosa si deve fare se già all’arrivo ci si accorge di una discordanza?
Hotel diverso da quello che ci si aspettava: cosa fare?
Il momento in cui si varca la porta della camera di un hotel è sempre denso di emozioni, per questo è inevitabile a quel punto fare una piccola “perlustrazione” e farsi un’idea più precisa. Non sempre però quello che avevamo visto si verifica poi nella realtà.
Si tratta di una situazione che è tutelata anche a livello legale e che prende il nome di “danno da vacanza rovinata”., che prevede una normativa ad hoc per ottenere un eventuale rimborso e per rivalersi sulla struttura o sull’agenzia viaggi. È necessario rivalersi contro il tour operator in merito a ogni violazione degli obblighi inerenti all’organizzazione del viaggio in quanto obbligato a erogare le prestazioni contrattualmente promesse. È infatti suo compito occuparsi di ogni aspetto relativo all’organizzazione.
Ci si deve invece rivolgere all’agenzia solo se si notano negligenze o ritardi nell’assolvere il proprio incarico. In questa casistica rientrano, ad esempio, gli errori relativi alle date o se ci si rende conto di avere richiesto la collaborazione di un tour operator che non risulta affidabile.
È bene anche prendere in considerazione quelle situazioni relative a totali mancanze rispetto a quanto mostrato prima della partenza, queste possono portare a una risoluzione del contratto sottoscritto. Il cliente, se lo ritiene necessario, può lasciare l’albergo e chiedere il rimborso. Questo deve avvenire però solo se la permanenza non è ancora iniziata. In caso contrario, si potrà provare a chiedere uno sconto.
È la Costituzione a ritenere diritto fondamentale quello che porta a un indennizzo per il “danno da vacanza rovinata“, per questo è importante sapere quale sia la cifra spettante.
I danni previsti possono essere di due tipi, economici e non patrimoniali. Per i danni economici ci si riferisce al costo sostenuto per la vacanza, biglietti di viaggio o per strutture alternative, ci si può muovere entro un anno dal ritorno a casa. I danni non patrimoniali, invece, si riferiscono a quelli che possono essere definiti “danni morali”, ovvero tempo sprecato e impossibiità di ripetere la situazione, in questo caso il termine per il risarcimento è di tre anni dall’evento.
Qualora sia stato il cliente a prenotare, è possibile pretendere la pulizia di una camera sporca, l’alloggio in strutture di livello equivalente o il rimborso della somma pagata. Chi invece ha scelto di serivirsi attraverso tour operator o agenzie viaggi, deve avere con sé prove che dimostrino quello che è accaduto, come foto o video e conservare i documenti relativi alle spese, ovvero scontrini e fatture. A quel punto sarà la struttura a prendere contatto per arrivare a un accordo, se questo non dovesse accadere l’unica alternativa è l’azione legale.