Esplora le implicazioni finanziarie e ambientali di una pratica romantica comune tra le coppie in viaggio e scopri perché è rischiosa.
L’amore è un viaggio e quale modo migliore di celebrarlo se non partendo insieme, mano nella mano, esplorando nuove terre e vivendo esperienze indimenticabili? Le coppie in viaggio sono spesso alla ricerca di modi unici per commemorare il loro legame.
Dalle cene romantiche sotto le stelle alle promesse sussurrate su ponti incantati. Ma c’è un’azione che, pur sembrando un gesto d’amore innocente, potrebbe costarvi molto più di quanto pensiate. Di che si tratta e cosa sapere a riguardo.
I “lucchetti dell’amore” adornano ponti, lampioni e monumenti in tutto il mondo, dai vicoli di Parigi ai grattacieli di Seoul. La dott.ssa Ceri Houlbrook, esperta di folklore e storia all’Università dell’Hertfordshire, ha creato un database che documenta più di 500 siti disseminati di lucchetti in 65 paesi, coprendo ogni continente tranne l’Antartide. “C’è qualcosa di universale nella tradizione dei lucchetti dell’amore”, spiega la Houlbrook, che ha dedicato un libro a questo fenomeno. “Progettati per durare, per unire saldamente due elementi, i lucchetti incarnano perfettamente i concetti di amore, impegno e memoria”.
Anche il Parco Nazionale del Grand Canyon ha dovuto fare i conti con questa moda. “L’amore è forte,” hanno scritto su Facebook, “ma non quanto le nostre tronchesi”. Jeff Stebbins, portavoce del parco, commenta: “I lucchetti sono atti di vandalismo e rifiuti“. Unendosi al coro globale di voci che si oppongono ai lucchetti, il parco solleva una domanda: perché un semplice atto d’amore può provocare tanta opposizione? È ora di sfatare questo mito e valutare se davvero è il modo migliore per celebrare il proprio amore.
La leggenda vuole che i lucchetti dell’amore abbiano avuto origine nell’antica Cina o nella Serbia del XX secolo, dopo la tragica fine di una storia d’amore durante la Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, secondo la Houlbrook, queste leggende sono spesso costruite per attrarre turisti, sfruttando storie antiche per giustificare una pratica moderna. Le sue ricerche indicano che i lucchetti hanno cominciato a comparire negli anni ’70 a Pécs, in Ungheria, come simbolo di ribellione nella comunità punk, influenzata da Sid Vicious dei Sex Pistols.
È stato solo con la pubblicazione nel 2006 del romanzo di Federico Moccia, “Ho voglia di te”, che la pratica è stata “romanticizzata”. I protagonisti del libro, infatti, fissano un lucchetto a un lampione vicino a Ponte Milvio a Roma e gettano la chiave nel Tevere, suggellando la loro promessa d’amore eterno. Questo gesto cinematografico ha ispirato i fan a emulare la scena, trasformando un simbolo di ribellione in un atto romantico, poi amplificato dai social media fino a diventare un fenomeno globale.
Un singolo lucchetto è innocuo, ma la loro proliferazione può causare gravi danni. A Parigi, città simbolo dell’amore, il Pont des Arts è stato letteralmente sommerso dai lucchetti. Dal 2008 al 2015, circa 700.000 lucchetti, pesanti complessivamente 93 tonnellate, hanno fatto cedere il ponte sotto il loro peso. Le autorità sono intervenute rimuovendo i lucchetti e sostituendo le ringhiere con pannelli di plexiglass. Anche altre città hanno affrontato problemi simili. A Melbourne, nel 2015, sono stati rimossi 20.000 lucchetti dal ponte Evan Walker per evitare danni strutturali. A New York, il Ponte di Brooklyn è stato liberato da 11.000 lucchetti nel 2015 e la città ha introdotto multe di 100 dollari per dissuadere i vandali innamorati.
Nel Grand Canyon, i lucchetti rappresentano una minaccia non solo per l’infrastruttura ma anche per la fauna locale. Le chiavi gettate nel parco attirano il condor, un uccello in via di estinzione che rischia di ingerirle, causando gravi danni alla sua salute. Recentemente, i funzionari del parco hanno condiviso su Facebook una radiografia che mostra un condor con lo stomaco pieno di monete e chiavi, dimostrando quanto sia reale questa minaccia. Nonostante i danni, la moda dei lucchetti continua a prosperare.
Alcune città hanno cercato di arginare il fenomeno creando spazi designati dove i lucchetti possono essere fissati senza causare danni. A Gretna Green in Scozia, ad esempio, una scultura funge da luogo sicuro per i lucchetti degli innamorati. Simili installazioni si trovano nel Distillery District di Toronto e a Keila-Joa in Estonia. A Seoul, sulla montagna di Namsan, sono state installate “scatole dell’amore” per raccogliere le chiavi, evitando che vengano gettate nell’ambiente. Per chi cerca un modo meno distruttivo per celebrare il proprio amore, c’è sempre una valida alternativa: un bacio. Non inquina, è gratuito e porta con sé tutta la magia dell’istante senza lasciare traccia.
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