Novità in arrivo per quanto riguarda l’Assegno di Inclusione. Se non rispetti questa nuova regola INPS rischi di perdere i soldi: i dettagli.
L’Assegno di Inclusione è un beneficio economico erogato in Italia dall’INPS per le famiglie italiani più in difficoltà. È stato introdotto per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di chi ha gravi limitazioni nella capacità lavorativa e nella partecipazione sociale a causa di una disabilità certificata. Possono accedere all’Assegno di Inclusione le persone con disabilità grave, definita come una riduzione della capacità lavorativa superiore al 74%. La disabilità deve essere certificata tramite l’ISEE.
L’obiettivo dell’Assegno di Inclusione è fornire un sostegno economico mensile per aiutare le persone disabili a superare le barriere economiche e partecipare attivamente alla società. Per ottenerlo è necessario soddisfare determinati requisiti economici e di residenza. I beneficiari dell’Assegno di Inclusione devono rispettare alcune obbligazioni, come ad esempio partecipare a incontri e attività previste dai servizi sociali secondo quanto stabilito dalle norme vigenti. Adesso, però, spunta una nuova regola che se non seguita potrebbe farvi perdere tanti soldi.
Una recente normativa dell’INPS, illustrata nel messaggio n. 2132 del 5 giugno 2024, introduce nuovi obblighi per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Questa regola stabilisce che, dopo il primo incontro con l’INPS per l’assegnazione dell’Assegno di Inclusione, è obbligatorio aggiornare la propria posizione ogni 90 giorni presso i servizi sociali o i patronati. Tale misura mira a monitorare e ottimizzare l’assistenza fornita, assicurando un supporto continuo ai beneficiari. Sono soggetti a questo obbligo tutti i beneficiari dell’Assegno di Inclusione.
Gli unici esclusi sono coloro che sono attivabili al lavoro, cioè i membri del nucleo familiare tra i 18 e i 59 anni senza vincoli occupazionali o di cura. Questi ultimi non solo sono esenti dall’obbligo di aggiornamento ogni 90 giorni, ma non ricevono neanche una quota dell’Assegno di Inclusione, avendo accesso solo al Supporto per la Formazione e il Lavoro. Secondo la circolare n. 105/2023 dell’INPS, il processo inizia con una valutazione dei bisogni del nucleo familiare, seguita dalla creazione di un piano personalizzato di inclusione.
Coloro che devono rispettare l’obbligo di aggiornamento ogni 90 giorni includono i maggiorenni con responsabilità genitoriale non occupati, non impegnati in studi o assistenza, così come coloro inseriti in percorsi di attivazione lavorativa specificati dall’INPS. Questi individui devono aderire attivamente alle attività formative e di politica attiva indicate nel loro piano di inclusione sociale.
Sono esenti dall’obbligo coloro con età pari o superiore ai 60 anni, individui con disabilità certificata ai fini ISEE, e coloro inseriti in programmi di protezione per la violenza di genere. Queste categorie possono, tuttavia, scegliere di partecipare volontariamente a percorsi di inserimento lavorativo o sociale, senza essere obbligati agli aggiornamenti regolari ogni 90 giorni.
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