Pagamenti digitali sempre più frequenti nel nostro Paese. Ma attenzione alla truffa del POS: nella sua “banalità” è molto efficace.
Da sempre, in Italia, è acceso il dibattito sull’equilibrio da tenere tra l’utilizzo dei contanti e quello dei pagamenti digitali. Oggi, anche il nostro Paese sembra aver accettato l’evoluzione dei pagamenti con POS e carte di credito. Purtuttavia, le insidie non mancano: ecco il controllo da fare per evitare brutte sorprese.
È annosa la questione (anche politica) sul limite di utilizzo dei contanti. Le parti maggiormente conservatrici non vorrebbero complicare a loro dire la vita dei cittadini e vorrebbero continuare su una linea di laissez-faire, lasciando ai consumatori la discrezione sull’utilizzo o meno del cash.
Dall’altra parte della barricata, le forze politiche più progressiste spingono per allineare l’Italia agli standard europei e internazionali, abbassando le soglie dell’utilizzo della moneta liquida, incoraggiando così l’uso dei pagamenti digitali. Questo, negli intendimenti, dovrebbe anche mitigare l’annoso problema dell’evasione fiscale che, in Italia, è una vera e propria piaga che frena lo sviluppo e abbassa la qualità dei servizi pubblici.
Oggi, dunque, sempre più persone utilizzano la propria carta, “strisciando” sul POS anche per le spese più piccole. Attenzione, però, perché questa pratica quotidiana e apparentemente innocua può farci cadere invece in una pericolosa truffa. Ecco il meccanismo.
I consigli che vi daremo oggi prendono le mosse da una vicenda di cronaca piuttosto recente e che ha visto come vittime una coppia di Busto Arsizio che, per alcuni mesi, sarebbe stata raggirata dal proprio pizzaiolo di fiducia. Nell’arco di circa tre mesi, infatti, sarebbero stati derubati di ben 6.500 euro. Addirittura, sarebbero arrivati a pagare una pizza Margherita ben 966 euro. Il meccanismo è piuttosto semplice e tutti potrebbero caderci.
Fingendo problemi di copertura di rete del POS, il ristoratore faceva ripetere più volte la transazione, dichiarando che le precedenti non erano andate a buon fine. Ogni tentativo, però, si trasformava in un vero addebito sul conto. I malcapitati si sono accorti del raggiro solo mesi dopo, quando hanno ricevuto la comunicazione di aver superato il platfond di ben 5.000 euro.
Dunque, questa storia ci insegna che i pagamenti telematici non sono immuni da rischi. Ovviamente, qualora doveste notare movimenti anomali, bloccate immediatamente la carta e contattate la banca per segnalare possibili frodi. Tra i consigli che vi diamo, sicuramente quello di verificare che il dispositivo sia situato in un luogo sicuro e che non ci siano dispositivi aggiuntivi o sospetti collegati.
Attivare le notifiche immediate può evitare che vi accorgiate di eventuali raggiri solo dopo mesi, come alla coppia di Busto Arsizio. E, in generale, controllare spesso l’estratto conto e conservare almeno per un po’ le ricevute, possono essere degli accorgimenti che salveranno da brutte sorprese.
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