Spunta per gli italiani il pignoramento senza l’invio della cartella. In questa maniera potrai far valere i tuoi diritti: cosa fare.
Il pignoramento di una casa è un’azione legale intrapresa per recuperare debiti non pagati. Questa misura può essere attivata da vari tipi di creditori in diverse circostanze. Uno dei motivi più comuni per il pignoramento di una casa è il mancato pagamento del mutuo ipotecario. Le banche e gli istituti di credito che hanno concesso il mutuo possono avviare il pignoramento se il mutuatario non riesce a rispettare le scadenze dei pagamenti.
Inoltre anche il mancato pagamento di imposte e tasse può portare al pignoramento. L’Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare il pignoramento per recuperare tasse non pagate, come l’IMU, la TARI o altre imposte locali e nazionali. I creditori commerciali, come fornitori di beni e servizi, possono richiedere il pignoramento di una proprietà se non vengono pagati per i servizi o i prodotti forniti. Questo è particolarmente comune per le imprese, ma può accadere anche ai privati. Ma cosa fare quando c’è il pignoramento senza cartella?
Pignoramento senza cartella, come comportarsi: così fai valere i tuoi diritti
Scoprire di avere una cartella esattoriale non notificata può avvenire tramite l’estratto di ruolo, un documento accessibile anche online fornito dall’Agenzia Entrate Riscossione. Questo documento elenca le cartelle pendenti e non saldate, e può rivelare atti che non sono mai stati formalmente notificati al contribuente. Quando si scopre tramite l’estratto di ruolo che vi sono cartelle non notificate, il ricorso immediato al giudice per annullarle non è consentito.
Bisogna attendere il successivo atto da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione, come un pignoramento, un preavviso di fermo amministrativo o un’ipoteca. Solo in quel momento è possibile impugnare l’atto e far valere i propri diritti. L’articolo 3-bis del D.L. 146/2021, che modifica l’articolo 12 del d.P.R. 602/1973, limita l’accesso alla tutela immediata. La normativa permette di impugnare l’estratto di ruolo solo in specifici casi di pregiudizio per: partecipazione a un appalto; riscossione di somme dovute da enti pubblici; perdita di un beneficio nei rapporti con la PA.
Un pignoramento senza aver ricevuto la cartella esattoriale non è legale. Tuttavia la contestazione può essere presentata solo al momento della notifica del pignoramento stesso, e non contro l’estratto di ruolo. L’Esattore, pur avendo nei propri archivi cartelle non notificate, potrebbe evitare di avviare esecuzioni forzate contro il contribuente. Se ciò non avviene, il contribuente avrà comunque il tempo di fare ricorso al giudice.
Secondo l’ordinanza 17606/2024 della Cassazione, la sospensione della pensione non giustifica l’impugnazione diretta dell’estratto di ruolo. La normativa vigente prevede casi tassativi in cui è possibile proporre ricorso contro l’estratto di ruolo. Se non si rientra in questi casi, bisogna attendere l’atto successivo da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione.