Le mosche carnivore stanno destando non poca preoccupazione: cosa pensano gli esperti di questo insetto e perché è pericoloso.
Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia dell’esistenza delle mosche carnivore che sono non poco pericolose. Infatti, dopo essere stata infettata da uno di questi insetti, una ragazza di 19 anni in Costa Rica è morta per via dell’infezione provocata dalle larve.
È stato il primo caso registrato di morte causata dalle mosche carnivore dagli anni ’90. Gli esperti pensano che questo insetto rappresenti un problema piuttosto importante in quanto è particolarmente letale per via delle sue larve che si insediano come parassiti nei corpi di altri esseri viventi.
La ragazza deceduta, però, presentava già diverse patologie e precarie condizioni di salute che non l’hanno favorita nel contrastare i sintomi.
Le mosche carnivore sono una specie originaria dei Paesi americani, in particolare degli Stati centrali e meridionali. Appartenenti al genere dei Cochliomyia della famiglia Calliphoridae, hanno il corpo di colore blu e verde e gli occhi arancioni.
Scoperte nel 1858, in Costa Rica, e dichiarate eliminate nel 2000, nel 2024 il Governo costaricano è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza per la grande quantità di mosche carnivore in circolazione. Questa specie si manifesta con forti e improvvise infestazioni per poi sparire nuovamente per diverso tempo.
Nel 2023 era già stata registrata un’altra invasione che ha causato 7 infetti, di cui un morto. In genere l’infezione causata dalla mosca carnivora non risulta letale se non in casi particolari come quello della diciannovenne recentemente morta.
Inoltre, è molto raro che queste mosche aggrediscano l’essere umano, preferendo animali domestici o da allevamento, vivi. Questo poiché, a differenza di altre mosche, le carnivore non depositano le proprie larve nelle carcasse in putrefazione ma nelle ferite di esseri ancora in vita.
L’infezione avviene a opera della femmina di mosca carnivora che, attratta da ferite aperte, vi deposita le sue uova. Queste necessitano di un periodo di incubazione di massimo 24 ore prima di schiudersi e dare vita alle cosiddette larve-vite. Stabilitesi in un altro organismo, le larve si nutrono di pelle e tessuti sottostanti.La presenza delle larve causa infezioni e necrosi.
La condizione principale causata dalle larve-vite e che può condurre al decesso, è la miosi traumatica, secondo quanto sostenuto dalla World Organisation for Animal Health. Per combattere l’infezione di larve non esiste una cura a base esclusiva di farmaci. Per questo, è sempre necessaria prima una rimozione chirurgica delle larve presenti nel corpo.
Si tratta di un intervento lungo e meticoloso e dopo aver eliminato tutti i parassiti, si procede con un trattamento volto a curare le infezioni e prevenirne altre.
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