Questi Bonus fanno redditi e vanno dichiarati: cosa si rischia se non si inseriscono nel 730

Il panorama dei sostegni economici in Italia è vasto e variegato, comprendendo diverse forme di bonus e sussidi destinati ai cittadini.

Tra questi, alcuni sono soggetti a tassazione e devono essere dichiarati nel modello 730. Questo articolo esplora quali bonus rientrano in questa categoria e le specificità legate alla loro dichiarazione.

Bonus dichiarabile
Bonus da dichiarare (IlNuovoSud.it)

Le prestazioni più significative sotto il profilo della dichiarazione dei redditi sono la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento.

La pensione di invalidità, erogata dall’INPS, si rivolge a coloro che presentano una disabilità tale da ridurre la loro capacità lavorativa. Esistono due tipologie principali: la pensione di invalidità civile, destinata agli invalidi totali in stato di bisogno economico, e l’assegno di invalidità ordinaria (IO), per chi ha una capacità lavorativa ridotta a meno del terzo.

La pensione civile non è considerata reddito imponibile; pertanto non deve essere indicata nella dichiarazione dei redditi.

Al contrario, l’assegno IO è tassabile ed è necessario indicarlo nel modello 730 come reddito da pensione.

L’indennità di accompagnamento, invece, essendo una prestazione assistenziale per soggetti con grave disabilità che necessitano assistenza continua, non rientra tra i redditi imponibili.

Ciò significa che tale indennità può essere omessa nella dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione dei Redditi: Bonus da dichiarare

Alcuni bonus godono dello stesso trattamento privilegiato dell’indennità di accompagnamento; tra questi troviamo il bonus psicologo, l’assegno unico per figli a carico e il bonus colonnine domestiche.

La loro natura specifica fa sì che non debbano essere inclusi nella dichiarazione dei redditi poiché esentati dalla tassazione.

Dichiarazione bonus
Dichiarare questo bonus (IlNuovoSud.it)

Questo approccio mira a garantire che gli importi erogati possano essere interamente destinati al sostegno delle persone senza subire decurtazioni fiscali.

Diversamente dai casi precedenti, alcune forme di sostegno come la NASPI (l’indennizzo per disoccupazione) e il cosiddetto “bonus Renzi” devono invece essere indicate nel modello 730.

Per quanto riguarda il “bonus Renzi”, in particolare, la sua indicazione serve ad accertare se il beneficiario abbia effettivamente diritto al beneficio sulla base del proprio reddito complessivo.

Mentre molti sussidi sono progettati per offrire supporto senza gravare ulteriormente sui beneficiari attraverso la tassazione, altri richiedono una verifica fiscale più accurata attraverso la loro inclusione nella dichiarazione dei redditi.

È fondamentale quindi conoscere le disposizioni vigenti per evitare errori o omissioni che potrebbero comportare sanzioni o perdite economiche.

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